Set up bici in Mongolia

Il recente viaggio in Mongolia è stato anche un occasione per fare qualche ragionamento e trarre delle conclusioni sui materiali impiegati per attraversare la steppa Mongola.

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Telaio Salsa Fargo in acciaio.

Non so bene come definire questa bici. E’ un caso a sé stante. Non è da strada non è una pura mountain bike e men che meno una bici da corsa. Sempre bilanciata quale che sia il carico.E’ a suo agio su ogni terreno. Non sono un tecnico , ma credo che le geometrie di questo telaio siano davvero particolari. Senza dubbio la miglior bici all-round che ho mai avuto. Il meglio lo da sui percorsi misti dove la sua versatilità è un valore aggiunto. L’ho montata con forcella rigida in acciaio, in carbonio e anche ammortizzata. Ho viaggiato con borse , senza borse, con pneumatici artigliati o slick. Il teaio sembra non soffrire mai nessun tipo di assetto e percorso. Nasce con un reggi-sella ammortizzato, il cane creek. Tolto definitivamente. Pesante e a parer mio inutile.

Certo…il telaio è in acciaio… e pesa un po’.

Voto complessivo 9,5

ForcellaRock Shox 30 Gold

Volevo una forcella semplice ammortizzata , efficiente e non troppo dispendiosa. Direi che ha fatto il suo dovere. Non è leggerissima ma trovo che abbia un ragionevole rapporto  prezzo/prestazioni . Per ora promossa, anche se vorrei usarla molto più a lungo  per trarre una mia conclusione definitiva

Voto 8

Manubrio woodchopper.

Appena visto mi sembrava sgraziato e forse anche ridicolo. Ma sbagliavo. Certo non va bene su percorsi eccessivamente tecnici dove perde il confronto con il classico manubrio da mountain bike. Ma per il resto fa tutto quello che deve fare e lo fa bene. In piega bassa riesco a stare davvero per lunghissimo tempo. La posizione delle mani leggermente aperta consente una respirazione senza affanno e una notevole guidabilità anche su lunghi tratti sterrati. Sui lunghi piattoni è insostituibile.

voto 9,5

Sistema mozzo con dinamo, e-werk e batteria tampone

Il sistema funziona benissimo non c’è che dire ma….

Diciamo subito che se uno viaggia col buio , abbinando il tutto ad una seria lampada a led, in sistema è formidabile. Senza dubbio il migliore attualmente in commercio..e senza dubbio anche il più caro.

All’Eroica dello scorso anno mi sono piazzato dietro ad un amico che lo montava e la strada era illuminata a giorno. Incredibile.

Ed è anche assolutamente vero che, alla pedalata, queste moderne dinamo non vengono nemmeno avvertite. Sono praticamente neutre.

Io però col buio cerco di non viaggiare perché mi piace vedere le cose, fare foto e gustarmi i viaggi. Non sono un randonneur.

Attualmente, uso il tutto solo per caricare alcune devices. In primo luogo il gps, poi la macchina fotografica, la gopro, e il tablet. E funziona perfettamente. Mai avuto un problema in oltre 10.000 km. di viaggi.

Nè manutenzione, nè guasti o tentennamenti.

Va però detto che in tutti i paesi dove ho girato, fatta eccezione solo per un tratto in Alaska, uno in Patagonia e adesso in Mongolia, avrei tranquillamente potuto sopperire attaccandomi ad una normale presa elettrica!

Non sono in fondo poi cosi tanti i posti dove la civiltà non abbia portato una linea elettrica.

Una spina elettrica con uscite usb multiple costa una sciocchezza e pesa nulla.

Oggi come oggi non sono sicuro che affronterei di nuovo la spesa solo per avere il gusto di essere indipendente dal punto di vista elettrico.

s.v.

Gruppo Sram x9

Qualche incertezza di troppo sul deragliatore posteriore. La mia esperienza Shimano mi aveva abituato che una volta messo a punto ti   potevi dimenticare d’averlo.E  non è il primo viaggio in cui  mi tocca rivedere la regolazione. Può anche non essere un vero problema se sai metterci mano, però da un gruppo di fascia alta mi aspettavo decisamente di più.

voto 7

Freni Avid BB7

Non hanno la potenza dei dischi idraulici ma per il resto ineccepibili e di facilissima regolazione. A me piace l’idea di un freno comandato da un cavetto in acciaio. Molte meno rogne e meno problemi. E poi sistemarlo in caso di rottura del cavo è una banalità davvero.

voto 9,5

Borse Ortlieb

Che siano fatte bene non si discute. Sono impermeabili , indistruttibili, hanno un attacco rapido funzionale e sono decisamente capienti.

Però pesano come una cintura di piombi da sommozzatore!

Due borse posteriori, lo zaino ortlieb, e il borsino anteriore sono piu di 5 kg. Mi è capitato varie volte che le borse pesassero più del loro contenuto. Decisamente troppi. Ma non è ricorrendo ad altre borse che il problema venga risolto. Occorre cambiare il sistema di trasporto dei bagagli.

Ovvero il bike packing. Ne parlerò lungamente in seguito dopo il mio prossimo viaggio.

Voto:

Costruzione 10

Peso 4

Portapacchi Tubus in titanio.

Leggerissimo ( 390 grammi) e con una portata dichiarata di 30kg. In Cambogia, a borse cariche, mi ci si è seduto sopra un passeggero per alcuni chilometri. I cambogiani saranno anche minuti ma di sicuro decisamente più di 30 kg. Il portapacchi è ancora li senza avere subito deformazione o danni 🙂

Sicuramente fatto bene però gli ingegneri della Tubus potevano anche adoperarsi per studiare meglio il sistema di regolazione. Si può regolare,infatti, solo allungando o accorciando le staffe che vanno dal portapacchi al telaio. Nessuna inclinazione. Morale ho dovuto comprare un collarino stringi sella comprensivo anche di attacchi o in alternativa avrei dovuto piegare le staffe.

Voto 6,5

Sella Brooks

O la si ama o la si odia. Sulle mie bici da viaggio è un must e non ci rinuncio. Certo agli inizi è una pena, va rodata a lungo, va ingrassata di continuo, va protetta dalla pioggia e ogni tanto bisogna mettere anche in tensione il cuoio. Inoltre pesa anche parecchio ( 500 gr). Però niente più noiosi brufoli e comfort alle stelle.

Voto 9,5 il peso mi impedisce il 10 ….:-)

Pneumatici Thunder Burt Shwalbe .

Nascono tubeless ready, e cosi li ho montati.

Ottima tenuta anche su tratti in contropendenza , buona scorrevolezza, discreti su asfalto, ma a metà viaggio ho dovuto montare le camere d’aria. E in seguito ho bucato ancora troppe volte. Alla fine del viaggio, peraltro breve (1200 km) erano da buttare.

Voto 5 ( ovviamente il voto è riferito ad un ciclo viaggio )

Ruote American Classic Terrain

Montate e mai più toccate. Sono ancora li come me le hanno consegnate. Centrate e perfette. Hanno attraversato Cile, Argentina, Albania, Vietnam, Laos, Cambogia, Guatemala, Messico, U.S.A. e Mongolia!!! Non posso chiedere di più

Voto 10

GPS Garmin 800

Ne parlo solo perchè, per la prima volta in assoluto, questo strumento è stato davvero essenziale. In Mongolia le strade vengono sovente cancellate dalle piogge dal  ghiaccio e dalla neve. Poi vengono rifatte dal passaggio delle jeep, ma spesso in posizione differente da quella originale, o magari ce ne possono essere molteplici che vanno nella stessa direzione, ma distanti tra loro. E senza nessuna segnalazione.

Riportare i way point sul gps è stato un aiuto davvero prezioso. Perdersi in Mongolia non è divertente, e anche solo avere una traccia riportata, da seguire a ritroso in caso di emergenza, è un grande sollievo.

Carino anche il sistema della Garmin birds eye che consente di scaricare sul gps immagini satellitari ad alta definizione. Peccato che data la dimensione ridotta dello schermo e con la luce si vedano poco.

Voto 10

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Informazioni su sergioborroni

medico per professione viaggiatore per diletto
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