Pneumatici
la scelta di un pneumatico ha una notevole importanza e anche qui è condizionata da quello che vogliamo fare e dal percorso che intendiamo seguire.
Cominciamo a vedere cosa offre il mercato
Ci sono pneumatici da strada, da sterrato e idonei a percorsi misti.
A loro vota li distinguiamo in tubeless, tubeless ready, pneumatici con camera d’aria e infine tubolari.
Data l’enorme disponibilità di scelta e di modelli presenti sul mercato è impossibile trattare le coperture singolarmente ma solo per caratteristiche generiche. E’ questo un settore dove anche l’esperienza altrui può aiutare moltissimo e dove internet , con la sua impressionante presenza di “forum” decicati, può davvero darci una mano, proprio perché è impensabile poterli testare tutti.
Cominciamo ad esaminarne le caratteristiche sommarie.
Tubeless : sono particolari pneumatici nati per essere usati senza camera d’aria e vanno montati su appositi cerchi dotati di apposite valvole. Non necessitano di liquido in lattice all’interno, anche se questo può essere introdotto per scongiurare forature. O meglio si buca lo stesso ma il lattice, fuoriuscendo, sigilla quasi immediatamente il foro. Hanno il grosso vantaggio di essere usati a bassa pressione anche perché non si rischia di pizzicare la camera d’aria. Molto confortevoli. Il loro montaggio non è semplicissimo e a volte può risultare davvero ostico.
Tubeless ready: Possono essere utilizzati sia come come Tubeless su cerchi appositi, sia attraverso l’inserimento di una camera d’aria su cerchi tradizionali. Nel caso si utilizzo come tubeless il lattice all’interno è indispensabile. Sono più leggeri dei tubeless, e anche loro sono difficili da montare e smontare. Una volta gonfiati occorre che il lattice vada a sigillare le eventuali imperfezioni di aderenza col cerchio e non è detto che avvenga in pochi istanti .
Nel caso di tubeless e tubeless ready il gonfiaggio può essere problematico. Occorre infatti che la carcassa aderisca perfettamente al cerchio e per poter ottenere questo risultato a volte è indispensabile un compressore o alla peggio una bomboletta di Co2 aperta repentinamente. Con una normale pompa da bici può la faccenda può risultare impossibile! Questo dettagli vanno tenuto ben presenti prima di un viaggio. Le compagnie aeree richiedono espressamente che le bici vengano imbarcate con pneumatici sgonfi.
Non parliamo poi di pensare di imbarcare bombolette di cO2!!! Considerando che è improbabile trovare un compressore al ritiro bagagli occorre porre qualche rimedio. Io faccio così : semplicemente baro. Sgonfio il pneumatico stando attento che non si stalloni dal cerchio mantenendo una pressione sufficiente per tenerlo al suo posto. Però non ditelo in giro 🙂
Pneumatici tradizionali a camera d’aria: c’è poco da dire. Sono quelli che si usano da sempre. Si possono usare su qualunque tipo di cerchio senza accorgimenti particolari. Sono i più diffusi e i più utilizzati e quelli con una offerta maggiore da parte del mercato. Vanno gonfiati a pressione decisamente più elevate le cui specifiche sono riportate sulla carcassa dei pneumatici stessi. Se non si utilizza una bomboletta di Co2 a volte questo può essere impegnativo o addirittura impossibile. Le piccole pompe di emergenza che, in genere, ci portiamo dietro difficilmente riescono a raggiungere le pressioni necessarie e se non ci avete mai provato credetemi….. si fatica come dei fabbri. Si trovano un pò dappertutto, anche in paesi remoti. Verrebbe da dire che sono i più idonei in un viaggio anche se alcuni vantaggi dei tubeless sono davvero innegabili.
Tubolari. Inutile trattarli qui perché non sono indicati per chi viaggia. Li ho usati una volta e fu un disastro! Inoltra si usano solo su bici da corsa e non amano essere sottoposti a carico. Tra l’altro costano un botto e non si riparano una volta bucati!
Ho accennato prima alla scelta del battistrada. Va da sè che dobbiamo sapere prima del viaggio che terreno intendiamo affrontare. Su asfalto possiamo scegliere pneumatici di sezione più ridotta e con battistrada più liscio a vantaggio di una maggior scorrevolezza.
Se il programma prevede solo sterrato ovviamente servirà una sezione di maggior diametro con un pneumatico tassellato. Questo può andare bene anche su asfalto se accettiamo un rendimento peggiore ovviamente.
Esistono dei pneumatici che potremmo definire ibridi, cioè che se la cavano sia su asfalto che su sterrato. A seconda però di come vediamo il bicchiere, se mezzo pieno o mezzo vuoto, potremmo anche dire che vanno male sia in un caso che nell’altro 🙂 Presentano una superficie poco tassellata al centro e più vistosa in costa. Non mi fanno impazzire ma per la verità ma li uso spesso.
Riporto sotto tre esempi di battistrada che spiegano, meglio di molte parole, quanto sopra esposto. Le immagini sono state scaricate dal sito della Schwalbe uno dei costruttori più importanti nel settore. Come ho già detto non intendo fare davvero nessuna pubblicità e non ho nessun interesse commerciale. La scelta va fatta in base alle proprie esigenze ed esperienze.Ultima cosa da considerare è che non tutti i pneumatici sono idonei al turismo . Occorre controllare nelle specifiche del pneumatico innanzitutto il peso massimo che possono sopportare secondo i parametri dati dal costruttore. Allo stesso tempo quelli più leggeri, in termini di peso, soffrono in genere di una maggior possibilità di forature e un consumo del battistrada più marcato.
il Fast Furious ……. un all terrain
Marathon per asfalto… un vero classico
Rcing Ralph da sterrato
il nuovo Schwalbe Marathon almotion tubeless
Va aggiunto solo un particolare. Nel campo del turismo in bici, fino a poco tempo fa non esistevano pneumatici da strada tubeless e solo recentemente la Schwalbe ne ha messo in commercio un modello. Il Marathon almotion . Non si trovano al momento ancora delle recensioni, ed è quindi impossibile parlarne bene o male. In ogni caso ho deciso di provarlo nel mio prossimo viaggio…. speriamo in bene 🙂 Ha al momento una veramente modesta, per non dire minima, scelta di sezioni.
Anche se da quanto sopra esposto è evidente che i copertoni con camera d’aria sono quelli che meglio si adattano al turismo, va aggiunto che l’unica esperienza che ho fatto fino ad oggi col tubeless è stata estremamente positiva. Nel viaggio in Patagonia da nord a sud, circa 2.000 km, non ho mai avuto un problema. Il che vuol dire che cosi come sono partito sono arrivato. Non che sia fondamentale in assoluto, ma smontare bagagli, ruota, copertone, sostituire camera d’aria, gonfiare a pressione corretta e rimontare il tutto su una strada sterrata, al freddo e col vento mentre si è facilmente sudati non è proprio divertente. Sono convinto tra l’altro di avere bucato qualche volta, ma io non me ne sono accorto. E non è poco. In ogni caso se il pneumatico anziché bucarsi si lacera è difficile sistemarlo. Esistono sul mercato dei Kit appositi con delle pezze studiate per l’uso. Ma io non li ho mai provati e non ho una opinione personale. In ogni caso porto sempre con me sia il kit che una camera d’aria di scorta….. hai visto mai….
Camere d’aria
Sul mercato ci sono tre tipi di materiale per le camere d’aria: lattice, butile e poliuretano.
hanno caratteristiche diverse.
In ordine di peso . Il butile è il piu pesante poi il poliuretano e infine lattice.
Resistenza ad usura: butile e poliuretano si equivalgono il lattice e il più delicato
Permeabilità all’aria: butile e poliuretano perdono poca aria nel tempo il lattice da questo punto di vista è il materiale peggiore.
Resistenza alla fortatura. Difficile valutarla… in teoria il lattice dovrebbe essere il migliore perchè maggiormente elastico. Molto giurano sulla qualità del poliuretano. Io ho bucato con tutti i materiali e allo stesso modo mi è capitato di non forare per molto tempo con tutti i tre materiali. Personalmente non so giudicare
Prezzo.: il lattice costa mediamente il triplo del butile e del poliuretano.
La riparazzine delle camere d’aria è davvero semplice e non richiede una grossa manualità.
Ci sono delle pezze che vanno incollate tramite l’utilizzo di un mastice ma recentemente sono comparse anche quelle autoadesive. Funzionano bene entrambe. Quelle autoadesive sono davvero pratiche .
kit riparazione con mastice
kit riparazione autoadesivo.
Cerchi. Cosi come abbiamo diversi tipi di pneumatici lo stesso vale per i cerchi.
Innanzitutto i materiali impiegati essenzialmente si riducono a due. Alluminio e carbonio.
Questi ultimi sono molto corsaioli e non sono idonei ad una bici da viaggio il che è anche meglio visto che costano un botto 🙂
Quindi il diametro che è ovviamente determinato dalla nostra bici. 26/27,5/28-29.
Meglio privilegiare cerchi con un numero di raggi non inferiore a 32. Ruote con meno raggi sono più delicate e non sopportano serenamente un carico. Ci sono cerchi adatti all’utilizzo di pneumatici tubeless e cerchi tradizionali. I primi presentano un apposita scanalatura dove va a “tallonarsi” il pneumatico. La scelta dipende quindi anche da che sistema intendiamo usare. I cerchi tradizionali possono essere modificati per utilizzare i tubeless ma non so se ne vale davvero la pena. Personalmente non ci ho mai provato.
sezione di un cerchio UST per tubeless ( fonte Mavic) si nota la scanalatura per fare aderire perfettamente il copertone : è compatibile anche con con pneumatici tradizionali con camera d’aria
Ad ogni sezione di cerchio corrisponde una sezione di pneumatico compatibile. Riporto in calce la tabella dove si può vedere la corrispondenza minima e massima tra la larghezza del pneumatico e quella del cerchio. Io uso il 17c perchè mi da la massima scelta di pneumatici ed è un buon compromesso di resistenza e peso. Finora mai rotto uno. Ma va ben tenuta a mente che, in ogni caso, i cerchi non tutti sono uguali in termini di qualità ! Tra un cerchio made in china no brand e un American Classic o DT Swiss c’è una bella differenza e non solo in termini economici.
tabella compatibilità tra cerchi e pneumatici (fonte schwalbe)